Pagina:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu/180

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170 In Portineria


Carlini

(affrettandosi ad aiutarla).

Ecco, ecco!

Màlia

(respingendolo colle mani tremanti).

No!... Lei, no!...

Giuseppina.

Perchè, poveretto? è così buono!

(Màlia scuote il capo dolorosamente, e lo china sul petto, mentre delle lagrime le scendono giù per le guance.

Carlini

(chino su di lei).

Dica, la vuole la medicina?

Màlia.

No.... Mi lasci stare....

Carlini

(a Giuseppina).

S’è stancata troppo. L’avete fatta parlare....

Giuseppina

(a Màlia).

Più tardi eh? Vuoi riposare un momento ora?

(Màlia fa cenno di sì, chiudendo gli occhi.)