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vagabondaggio. 55

picchiavano all’uscio, era un lungo tramestío, un ciangottare dietro l’uscio, un andare e venire prima di tirare il catenaccio. Poi Nanni udiva il suo padrone che parlava con qualcuno sottovoce nell’altra stanza, e pestare nel mortaio; oppure erano strilli e pianti soffocati. Una notte, che non poteva chiudere occhio, vide dal buco della serratura il Zanno che intascava dei soldi, e una che gli parve Grazia, pallida come la cera vergine, la quale se ne andava barcollando.

Ma il Zanno, appena gli chiese se era davvero Grazia, montò in furia come una bestia.

— Tu sei troppo curioso, figliuol mio, e un giorno o l’altro ti finisce male. —


E gli finì male davvero, per un altro motivo. Un giorno, per la festa dell’Immacolata, appena rizzarono il trespolo sulla piazza di Spaccaforno, vennero gli sbirri e li acciuffarono tutti e due, cogli unguenti e gli elisiri,