Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/39

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Lo si offerse a pacchi. Preso dapprima a cinque, poi a dieci, non lo si prese più che a venti, a cinquanta, a cento!

Un solo partigiano gli rimase; fu il vecchio paralitico, lord Albermarle. L’onorevole gentiluomo, inchiodato sul suo seggiolone, avrebbe dato la sua sostanza per poter fare il giro del mondo, fosse pure in dieci anni! e scommise cinquemila sterline (100,000 fr.) in favore di Phileas Fogg. E quando, in un con la stoltezza del progetto, glien’era dimostrata l’inutilità, egli si contentava di rispondere: «Se la cosa è fattibile, è bene che sia un inglese che l’abbia fatta pel primo!»

Le cose stavano dunque così: i partigiani di Phileas Fogg sminuivano sempre più; tutti, e non senza ragione, si schieravano contro di lui; non lo si prendeva più che a centocinquanta, a duecento contro uno, allorchè sette giorni dopo la sua partenza, un incidente, completamente inaspettato, lo mise fuori di combattimento: non lo si prendeva più a nessun patto.

Difatti, in quella giornata, a nove ore di sera, il direttore della polizia metropolitana aveva ricevuto un dispaccio telegrafico così concepito:

«Suez a Londra (Inghilterra).

Rowan, direttore polizia,
amministrazione centrale, Scotland place.

«Seguo a vista ladro della Banca, Phileas Fogg. Spedite senza indugio mandato d’arresto a Bombay. (India inglese).

Fix, detective

L’effetto di questo dispaccio fu immediato. L’onore-