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118 un dramma in aria.

battaglia che Coutelle, per ordine del governo, mise insieme una compagnia di aerostieri. All’assedio di Maubenge, il generale Jurdan ricavò tanto utile da questo nuovo modo di osservazione, che due volte al giorno e col generale in persona, Coutelle si elevava in aria. La corrispondenza fra gli aerostieri che trattenevano il pallone, si compieva per mezzo di banderuole bianche, rosse e gialle. Spesso schioppettate e cannonate furon tirate sull’apparecchio nel momento in cui si innalzava, ma senza risultato. Quando Jurdan si preparò ed investire Charleroi, Coutelle si fece vicino a quella piazza, si sollevò dalla pianura di Jumet e rimase sette od otto ore in osservazione col generale Morlot, il che contribuì senza dubbie a darci la vittoria di Fleurus. Ed invero il generale Jurdan proclamò altamente il soccorso che aveva avuto dalle osservazioni aeronaute. Ebbene, malgrado i servigi resi in questa occasione e durante la campagna del Belgio, l’anno che aveva visto incominciare la carriera militare dei palloni la vide pure finita. E la scuola di Meudon fondata dal governo, fu chiusa da Bonaparte al suo ritorno dall’Egitto. «Ed ora che aspettare dal fanciullo che è nato? aveva detto Franklin. Il fanciullo era nato vitale e non bisognava soffocarlo.»

L’incognito piegò la fronte sulle mani e stette alcuni istanti in pensiero. Poi, senza sollevare il capo, mi disse.

«Non ostante la mia proibizione, signore, avete aperto la valvola?

Lasciai andare la corda.

— Fortunatamente, soggiunse, abbiamo ancora trecento libbre di zavorra.

— Quali sono i vostri disegni? dissi io, allora.

— Non avete mai attraversato i mari?

Mi sentii impallidire.

«Peccato, aggiunse egli, che siamo spinti verso il mare Adriatico: non è che un rigagnolo, ma più su troveremo forse altre correnti.

E senza guardarmi, alleggerì il pallone di alcuni sacchi di sabbia, poi con voce minacciosa, disse: