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capitolo x. 47

taccava anche ai professori medesimi, i quali davano agli scolari pensum stravaganti.

Altro fenomeno! Tutti quei Quiquendonesi già così sobri e che facevano della panna montata il loro principale alimento, commettevano veri eccessi di cibo e bevanda; più non bastava la loro dieta ordinaria. Ogni stomaco si trasformava in abisso, e questo abisso bisognava pur colmarlo coi più energici mezzi. La consumazione della città fu triplicata, invece di due pasti se ne fecero sei e furono segnalate molte indigestioni.

L’ingegnere Niklausse non poteva saziare la fame, ed il borgomastro van Tricasse non riusciva a cavarsi la sete, onde era di continuo in uno stato di mezza ebrietà rabbiosa.

Infine, i sintomi più minacciosi si manifestarono e si moltiplicarono di giorno in giorno; per le vie si incontravano persone ubbriache, fra cui spesso i naturali del paese.

Le gastralgie diedero una occupazione enorme al medico dottor Custos e così pure le nevriti e le nevroflogosi, il che diceva chiaro a qual grado di irritabilità fossero giunti i nervi della popolazione. Ci furono risse, alterchi quotidiani nelle vie già così deserte di Quiquendone, oggi tanto frequentate perchè nessuno più poteva rimanere in casa sua. Bisognò creare una nuova polizia per contenere i perturbatori dell’ordine pubblico.

Nella casa comunale fu stabilita una prigione che dì e notte si popolava di ricalcitranti. Il commissario Passauf non aveva requie. Un matrimonio fu conchiuso in meno di due mesi, cosa che non si era mai vista. Sì, il figlio dell’esattore Rupp sposò la figlia della bella Agostina De Rovere, e ciò cinquantasette giorni soltanto dopo d’aver fatto la domanda della sua mano.

Altri matrimoni furono contratti che in altri tempi sarebbero rimasti allo stato di progetto per anni interi. Il borgomastro non sapeva darsene pace e sentiva che la sua figliuola, la leggiadra Suzel, gli scappava di mano. Quanto alla cara Tatanemanzia essa aveva osato arrestarsi sul commissario Passauf e vagheggiare un’unione che le pareva riunire tutti gli elementi della felicità, ricchezze, onoratezza, gioventù! Infine, per