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Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/46

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che cagionate non dalla fragile esterna forma, ma dalla perpetua bellezza interiore. Ed in fatti avveniva che la donzella avesse già reso a se sottomesso più di un cuore, ed amata piuttosto che amante, si compiaceva del potere, che esercitava sull’animo altrui, rimanendo il proprio libero. Non sapeva ancora immaginarsi, che venisse un tempo, nel quale amore la ponesse sotto al suo giogo, facendola serva in quel regno, in cui si credeva arbitra e sovrana. Ma questo è l’inganno della cieca mente degli uomini, che rimangono perplessi della potenza de’ Numi, se non ne sieno avvertiti con segni di terrore. Conciossiachè non bastano i dolci frutti della terra, i vaghissimi fiori, le erbe salubri, le infinite stelle del cielo, la varietà de’ viventi a persuadere all’ostinato nostro ingegno, l’eterno dominio dell’Essere produttore di tante maraviglie, se questo non si palesi ancora colle procelle, co’ fulmini, co’ diluvuj, co’ terremoti: di modo chè la nostra ignoranza