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le operazioni di ambidue questi rami nella Pubblica Amministrazione, le troverà in ciascuna altre dirette, ed altre indirette. Ristringendomi all’Economia, dirò, ch’essa direttamente regola la moneta, che è il veicolo di tutta la contrattazione, direttamente prescrive, e prescriver deve un metodo ed una disciplina a quelle Arti, che la richieggono, direttamente promove un’infinità di stabilimenti e di leggi, la somma dei quali forma lo Stato non naturale, ma tutto artificioso delle Società commercianti. Gli Onori, i Premi, quasi tutto ciò, che nell’ultima linea insegna l’Autore al provvido Ministro di Economia, sono tutte operazioni dirette, e non indirette della Pubblica Economia. Chiunque ha l’onore di esser Ministro di quella natura, preferirà sempre i dolci mezzi dell’Invito e della Guida a quelli della Forza e del Comando; egli li preferirà colla Teoria della mente, e colla più difficile pratica delle azioni; ma conoscendo l’Uomo animale imitatore, che trascura quasi sempre anche il proprio interesse migliore, solo che sia distante da lui l’intervallo di un nuovo ed insolito ragionamento, conoscendolo in quella guisa, e dubitando fondatamente, che non mai l’uom si sollevi dall’indolente assuefazione, nella quale limita le sue mire se non malgrado suo, qualche volta avrà il coraggio di fare quel bene per autorità, che far si dovrebbe per ragione, e di servirsi di quella via, che in tutti i tempi è stata la sola direttrice del Popolo, cioè di condurlo e strascinar-


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