Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/138

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114 il ballo.


A questa laida
     Orda e marame
     Di Conti aerei,
     D’ambigue dame,

Irte d’esotica
     Prosopopea,
     Noi vili e stupidi
     Facciam platea;

E un nome vandalo
     In offe o in iffe,
     Ci compra l’anima
     Con un rosbiffe.

Eh via, son fisime
     Di testa astratta,
     Riprese il martire
     Della cravatta;

Son frasi itteriche
     Del pregiudizio:
     Bella! ha gli scrupoli!
     Oh! addio novizio. —

E presa l’aria
     Dell’uomo avvezzo,
     Andette a bevere
     Tutto d’un pezzo.