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166 Da Varese a Lugano.

salirebbe al Poncione, vetta calcare, presso cui, nel discendere a Gana, veggonsi de' filoni di ferro spatico, e all'opposto lato trovasi della bella arena quarzosa, che ben serve alle vernici della maiolica. Qui si divide il calcare dal porfiritico. Di colassù presto si sarebbe in vista del già mentovato Deserto. Verrebbesi a Cavagnana, indi a Guasso al monte, passando presso un laghetto omai divenuto una torbiera. Venendo ai Mulini, vedrebbesi del piombo nel quarzo; e a Prognana per fertili campagne discenderebbe al lago di Lugano, vedendo per via indizj di scisto bituminoso al basso.

Già dicemmo che da Selva-piana, passando per Brusinpiano, vassi a Laveno e Ponte di Tresa. Sin dal nono secolo, come vedesi dal Codice Santabrosiano1, abitato era questo paese sotto nome di Ponte-Tretie; e'l vicin monte, su cui sta Viconago, come abbondante di miniere, a principio del secolo xiii fu donato da Federico II al vescovo di Como. È certo che da lungo tempo dal quel monte cavasi dell'argento, ond'ebbe nome di Monte Argentera. Molti sono gli antichi cunicoli che vi s'incontrano; e ultimamente, chi faceva lavorare quelle miniere (con nuovi edifizj ed eccellenti macchine, se non che forse troppo dispendiose) trovò due vecchis-

  1. Ad ann. 875.