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Torbiera a Margozzolo e Feriolo. 47

torba v’ha, almeno ove potei osservarla, un buon piede d’altezza: è composta non solo d’erbe palustri, ma anche di tronchi e rami di larice (pianta che or colassù più non si vede) e sta sotto l’angusto strato di rottami di granito e di scisto, che sostiene i bei prati, e posa su finissima arena quarzosa, che ha presa una leggiera tinta ocracea. Il monte schistoso è sparso di massi di granito d’ogni qualità e grandezza, de’ quali alcuni presentano gl’indizj del disfacimento. In quei prati abitano numerose mandre di vacche che tutta passanvi la state. Annosi tigli, formanti de’ magnifici gruppi, offron loro l’ombra nel più fitto meriggio, e chiamansi per ciò Meriggiane.

Da Trefiume vassi a Feriolo, e prima di giugnervi vedesi la nuova strada formata sul medesimo bel granito che da questo luogo prende il nome, e che, oltre l’essere il più bello de’ graniti nostri, per l’abbondanza del feldspato rossigno, è anche, per la vicinanza del lago, il più comodo ad essere trasportato.

Fra la cava di Feriolo e questo paese, dietro alla casa detta della Prevostura, v’è un’estesa torbiera d’una natura diversa dalle sin qui mentovate; poichè sebbene quella sostanza prenda fuoco e ’l conservi come la torba, cangiandosi in cenere rossigna, pur