Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/125

Da Wikisource.

Al Cadì un bianco foglio. „ A te salute
60„ Invia la giovinetta, e vuol pregarti.
„ Per via di questo scritto, che allor quando
„ Verrai per essa co’ Signori Svati
„ Un lungo velo tu le rechi, ond’ella
„ Possa da capo appiè tutta coprirsi,
65„ Quando dinanzi alla magion d’Asano
„ Passar d’uopo le sia; nè veder deggia
„ I cari figli abbandonati!. “ Appena
Giunse al Cadì la lettera, ei raccolse
Tutti gli Svati, e pella Sposa andiede,
70Il lungo velo, cui chiedea, portando.
Felicemente giunsero gli Svati
Sino alla casa della Sposa; e insieme
Felicemente ne partir con essa.
Ma allor, che presso alla magion d’Asano
75Furo arrivati, dal balcon mirorno
La madre lor le due fanciulle, e i figli
Usciro incontro a lei. „ Deh, cara madre,
„ Tornane a noi; dentro alle nostre soglie
„ A cenar vienne“. La dolente Sposa
80Del Duce Asano, allor che i figli udio,
Volsesi al primo degli Svati: „ O vecchio
„ Fratello mio, deh ferminsi i cavalli!
„ Presso di questa casa, ond’io dar possa
„ Qualche pegno d’amore agli orfanelli
85„ Figli del grembo mio“. Stettersi fermi
Dinanzi alla magion tutti i cavalli;
Ed ella porse alla diletta prole
I doni suoi, scesa di sella. Diede
Ai due fanciulli bei coturni, d’oro
90Tutti intarsiati, e due panni alle figlie,
Onde dal capo ai piè furon coperte:
Ma al picciolo bambin, che giacea in culla,