Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/356

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animali voraci alla pescagione, e il vantaggio che dalle loro carni messe in sale, e dal loro grasso squagliato può ricavarsi.

I Vitelli marini rare volte si mostrano nel Canale del Primorie, ma non infrequentemente si vedono presso le foci di Narenta. Eglino amano i fondi interrotti da scogli ed Isolette, per uscire all’aria sovente; e quindi spesse volte se ne incontrano lungo le coste dell’Istria, e fra l’Isole del Quarnaro. Gli abitanti del Litorale attribuiscono a questo anfibio una grandissima propensione alle uve, e protestano asseverantemente, che in tempo di notte egli esce a succhiare i grappoli pendenti dalle Viti, nella stagione opportuna.

Tre sorte di pesci velenosi, o dannosi trovansi sovente nelle reti de’ Pescatori; il pesce Colombo, detto Xutuglia, o Xutizza pella giallezza del suo colore, ch’è la Pastinaca marina, il pesce Pauk, o Ragno, e la Scarpena, o pesce Scorpione. Il veleno di questi tre pesci consiste nella puntura della spina, che ànno sul capo, da cui diligentissimamente si guardano i Pescatori. Se però ad onta delle precauzioni si trovano trafitti, alla ferita della Scarpena applicano il fiele dell’animale medesimo: a quella del Ragno, e del Colombo rimediano col fielebianco (dicon essi) della Loligine, detta in loro dialetto quasi latinamente Lighgna, od Oligagn. il migliore però di tutti i rimedj si è un forte strettoho alla parte affetta, e un taglio, per cui scorra fuori il sangue avvelenato. La Torpedine vi è comunissima, e si chiama Trnak; l’irrigidimento del piede che la preme, o del braccio che la tocca, non suole aver mai lunga durata, o conseguenze.

Le Conchiglie di questo Mare non sono gran cosa, nè rispetto alla varietà loro, nè rispetto alla bellezza. Le Pinne, che in alcun luogo di fondo fangoso vi cre-