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SENTIMENTALE
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C’est deroger à la noblesse, monsieur, disse La Fleur, inchinandosi sino a terra — et encore, monsièur, potrebbe mutarsi — e se (par hasard) le piacesse di ricrearsi — Io così, gli dissi dandogli su la voce, non mi ricreo.

Mon Dieu! disse La Fleur — e parti.

Nè passò un’ora, ch’ei tornò a mettermi a letto, ed era ufficioso più dell’usato — vidi che gli errava sul labbro tal cosa, ch’ei voleva, e non s’attentava di palesarmi, o di chiedermi; non vi colsi sul fatto; e per verità non ci badai più che tanto. Ben altro enigma! — quell’accattone davanti all’albergo, m’affaccendava allora la mente — e avrei quasi venduto me stesso onde poterlo spianare; e non già per curiosità — sentimento meschino, a cui non compiacerei quand’anche non dovessi sborsare due soldi — ma un secreto pronto, infallibile da far breccia nell’animo d’ogni femmina a cui t’accosti, sì fatto secreto era paragonabile almeno alla pietra filosofale: e s’io fossi stato signore delle due Indie n’avrei spesa una intera per possedermelo.

Volta e rivolta quel groppo, e senza trovarvi il capo, strologai tutta notte: e quando mi svegliai la mattina, io era sì travagliato da’ sogni miei che nol fu peggio il re di Babilonia dai