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94 libro primo - sezione seconda


come due grandi fondamenti della veritá della religion cristiana, la quale nella sagra storia non ha ella narrazioni da vergognarsene.

LVI

224I primi autori tra gli orientali, egizi, greci e latini e, nella barbarie ricorsa, i primi scrittori nelle nuove lingue d’Europa si truovano essere stati poeti.

LVII

225I mutoli si spiegano per atti o corpi c’hanno naturali rapporti all’idee ch’essi vogliono significare.

226Questa degnità è ’l principio de’ geroglifici, co’ quali si truovano aver parlato tutte le nazioni nella loro prima barbarie.

227Quest’istessa è ’l principio del parlar naturale, che congetturò Platone nel Cratilo, e, dopo di lui, Giamblico, De mysteriis aegyptiorum, essersi una volta parlato nel mondo. Co’ quali sono gli stoici ed Origene, Contra Celso; e, perché ’l dissero indovinando, ebbero contrari Aristotile nella Periermenia e Galeno, De decretis Hippocratis et Platonis: della qual disputa ragiona Publio Nigidio appresso Aulo Gellio. Alla qual favella naturale dovette succedere la locuzion poetica per immagini, somiglianze, comparazioni e naturali propietá.

LVIII

228I mutoli mandan fuori i suoni informi cantando, e gli scilinguati pur cantando spediscono la lingua a prononziare.

LIX

229Gli uomini sfogano le grandi passioni dando nel canto, come si sperimenta ne’ sommamente addolorati e allegri.

230Queste due degnitá — supposto che gli autori delle nazioni gentili eran andat’in uno stato ferino di bestie mute, e che,