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156 libro secondo - sezione prima - capo secondo


filosofica, quindi incominciando da Giove, ne dará una teogonia naturale, o sia generazione degli dèi fatta naturalmente nelle menti degli autori della gentilitá, che furono per natura poeti teologi. E i dodici dèi delle genti dette «maggiori», l’idee de’ quali da costoro si fantasticarono di tempo in tempo a certe loro umane necessitá o utilitá, si stabiliscono per dodici minute epoche, alle quali si ridurranno i tempi ne’ quali nacquero le favole. Onde tal teogonia naturale ne dará una cronologia ragionata della storia poetica almeno un novecento anni innanzi di avere, dopo il tempo eroico, i suoi primi incominciamenti la storia volgare.

393Il quinto aspetto è una storia ideal eterna sopra la quale corrano in tempo le storie di tutte le nazioni, ch’ovunque da tempi selvaggi, feroci e fieri cominciano gli uomini ad addimesticarsi con le religioni, esse cominciano, procedono e finiscono con quelli gradi meditati in questo libro secondo, rincontrati nel libro quarto, ove tratteremo del corso che fanno le nazioni, e col ricorso delle cose umane, nel libro quinto.

VI

394Il sesto è un sistema del diritto natural delle genti, dal quale col cominciar delle genti, dalle quali ne incomincia la materia per una delle degnitá sopraposta, dovevano cominciar la dottrina ch’essi trattano gli tre suoi principi: Ugone Grozio, Giovanni Seldeno e Samuello Pufendorfio. I quali in ciò tutti e tre errarono di concerto: incominciandola dalla metá in giú, cioè dagli ultimi tempi delle nazioni ingentilite (e quindi degli uomini illuminati dalla ragion naturale tutta spiegata), dalle quali son usciti i filosofi, che s’alzarono a meditare una perfetta idea di giustizia.

395Primieramente Grozio, per lo stesso grand’affetto che porta alla veritá, prescinde dalla provvedenza divina e professa che ’l suo sistema regga precisa anco ogni cognizione di Dio. Onde