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320 libro secondo - sezione quinta - capo settimo


si offeriva il fatto di Lugrezia romana, ch’esso saggiamente afferrò; la qual occasione era vestita di tutte le circostanze sublimi per commuovere la plebe contro il tiranno Tarquinio, il qual aveva fatto tanto mal governo della nobiltá, ch’a Bruto fu d’uopo di riempir il senato, giá esausto per tanti senatori fatti morir dal Superbo. Nello che consegui, con saggio consiglio, due pubbliche utilitá: e rinforzò l’ordine de’ nobili giá cadente, e si conservò il favor della plebe; perché del corpo di quella dovette scegliere moltissimi, e forse gli piú feroci, ch’arebbon ostato a riordinarsi la signoria, e gli fece entrare nell’ordine de’ nobili, e cosí compose la cittá, la qual era a que’ tempi tutta divisa «inter patres et piebem».

665Se ’l precorso di tante, sí varie e diverse cagioni, quante si sono qui meditate fin dall’etá di Saturno; se ’l séguito di tanti, sí vari e diversi effetti della repubblica romana antica, i quali osserva il Bodino; e se la perpetuitá o continuazione con cui quelle cagioni influiscono in questi effetti, la quale considera Livio, non sono valevoli a stabilire che ’l regno romano fu aristocratico e che la ordinata da Bruto fu la libertá de’ signori (e ciò per attenersi alla sola autoritá), bisogna dire ch’i romani, gente barbara e rozza, avesser avuto il privilegio da Dio, che non poteron aver essi greci, gente acuta, umanissima, i quali, al narrar di Tucidide, non seppero nulla dell’antichitá loro propie fin alla guerra peloponnesiaca, che fu il tempo piú luminoso di Grecia, come osservammo sopra nella Tavola cronologica: ove dimostrammo il medesimo de’ romani fin dentro alla seconda guerra cartaginese, dalla quale Livio professa scrivere la romana storia con piú certezza, e pur apertamente confessa di non saperne tre circostanze, che sono le piú considerabili nella storia, le qual ivi si sono ancor osservate. Ma, con tutto che si conceda tal privilegio a’ romani, pure resterá di ciò un’oscura memoria, una confusa fantasia; e pertanto la mente non potrá rinniegare i raziocini che si son fatti sopra tai cose romane antiche.