Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. I, 1928 – BEIC 1964037.djvu/83

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degli elementi 77


139Questa degnitá per la seconda parte diffinisce i filologi essere tutti i gramatici, istorici, critici, che son occupati d’intorno alla cognizione delle lingue e de’ fatti de’ popoli, cosí in casa, come sono i costumi e le leggi, come fuori, quali sono le guerre, le paci, l’alleanze, i viaggi, i commerzi.

140Questa medesima degnitá dimostra aver mancato per metá cosí i filosofi che non accertarono le loro ragioni con l’autoritá de’ filologi, come i filologi che non curarono d’avverare le loro autoritá con la ragion de’ filosofi; lo che se avessero fatto, sarebbero stati piú utili alle repubbliche e ci avrebbero prevenuto nel meditar questa Scienza.

XI

141L’umano arbitrio, di sua natura incertissimo, egli si accerta e determina col senso comune degli uomini d’intorno alle umane necessitá o utilitá, che son i due fonti del diritto natural delle genti.

XII

142Il senso comune è un giudizio senz’alcuna riflessione, comunemente sentito da tutto un ordine, da tutto un popolo, da tutta una nazione o da tutto il gener umano.

143Questa degnitá con la seguente diffinizione ne dará una nuova arte critica sopra essi autori delle nazioni, tralle quali devono correre assai piú di mille anni per provenirvi gli scrittori, sopra i quali finora si è occupata la critica.

XIII

144Idee uniformi nate appo intieri popoli tra essoloro non conosciuti debbon avere un motivo comune di vero.

145Questa degnitá è un gran principio, che stabilisce il senso comune del gener umano esser il criterio insegnato alle nazioni dalla provvidenza divina per diffinire il certo d’intorno al diritto natural delle genti, del quale le nazioni si accertano