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pene, guerre, ordine dei numeri 117


potestá, suitá, agnazione, gentilitá, dominio quiritario o sia civile, mancipazioni, usucapioni, stipulazioni, testamenti, tutele ed ereditá; le quali ragioni civili tutte, innanzi d’esser soggette, dovettero aver propie loro le libere nazioni) — si venne finalmente alle monarchie, che vogliono, sotto Antonino Pio, di tutto il mondo romano fatta una sola Roma. Perch’è voto propio de’ gran monarchi di far una cittá sola di tutto il mondo, come diceva Alessandro magno che tutto il mondo era per lui una cittá, della qual era ròcca la sua falange. Onde il diritto natural delle nazioni, promosso da’ pretori romani nelle provincie, venne, a capo di lunga etá, a dar le leggi in casa d’essi romani; perché cadde il diritto eroico de’ romani sulle provincie, perché i monarchi vogliono tutti i soggetti uguagliati con le lor leggi. E la giurisprudenza romana, la quale ne’ tempi eroici tutta si celebrò sulla legge delle XII Tavole, e poi, fin da’ tempi di Cicerone (com’egli il riferisce in un libro De legibus), era incominciata a praticarsi sopra l’editto del romano pretore, finalmente, dall’imperador Adriano in poi, tutta s’occupò d’intorno all’Editto perpetuo, composto ed ordinato da Salvio Giuliano quasi tutto d’editti provinciali.

1024Come da’ piccioli distretti, che convengono a ben governarsi le repubbliche aristocratiche, poi per le conquiste, alle quali sono ben disposte le repubbliche libere, si viene finalmente alle monarchie, le quali, quanto sono piú grandi, sono piú belle e magnifiche.

1025Come da’ funesti sospetti delle aristocrazie, per gli bollori delle repubbliche popolari, vanno finalmente le nazioni a riposare sotto le monarchie.

1025Ma ci piace finalmente di dimostrare come sopra quest’ordine di cose umane civili, corpolento e composto, vi convenga l’ordine de’ numeri, che sono cose astratte e purissime. Incominciarono i governi dall’uno, con le monarchie famigliari; indi passarono a’ pochi, con l’aristocrazie eroiche; s’innovarono ai molti e tutti nelle repubbliche popolari, nelle quali o tutti o la maggior parte fanno la ragion pubblica; finalmente ritornarono all’uno nelle monarchie civili. Né nella natura de’