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170 idea dell’opera


volgari, come tutte le cose nate o fatte, si formarono a poco a poco. Di che è quella greca tradizione che, delle lettere greche, furon le prime ritruovate da Palamede nel tempo della guerra troiana; altre da Simonide poeta, il qual si racconta essere stato l’autore dell’Arte della memoria; e finalmente altre da Aristarco, che fu il critico ripurgatore de’ poemi d’Omero; ed è necessario che non si fussero formate tutte a’ tempi d’Omero, perché si dimostra per tutta l’opera che Omero non lasciò scritti i suoi poemi, e che forse da Aristarco incominciaron a scriversi.

1116[27]..... In cotal guisa ne’ duelli, che, ’n fatti, erano guerre private che si facevano da’ potenti, onde dura tuttavia tra’ grandi baroni, benché vassalli, questo senso di duellare tra essoloro per cagione delle loro giuridizioni violate, per le quali intimano le disfide (dette da «fida», vocabolo feudale, perché nacquero dentro la stessa barbarie quasi ad un parto feudi e duelli), fanno la «chiamata» che dicono, e diffiniscono le contese con la fortuna degli abbattimenti; — in cotal guisa, diciamo, ne’ duelli, o sieno guerre private, si truova l’origine delle guerre pubbliche, che le faccino i potenti del mondo (che sono le civili potestá non ad altri soggette ch’a Dio), che le giustifichino co’ manifesti, che le intimino solennemente per gli araldi di guerra, perché Iddio le diffinisca con la fortuna delle vittorie. E ciò, per consiglio della provvidenza divina, acciocché da guerre non si seminassero guerre, e che ’l gener umano riposasse sulla certezza de’ domini pubblici; ch’è ’l principio della giustizia esterna che dicono delle guerre.

1117 [29]..... vanno a ripararsi sotto le monarchie, ch’è l’altra spezie de’ governi umani, nella quale uno, ch’è ’l monarca, è ’l distinto, e tutti gli altri vi sono con le leggi tra essolor uguagliati: siccome i popoli ridutti alla disperazione sotto esse monarchie, negli estremi bisogni della vita e della libertá naturale, si richiamano alla popolar libertá. Talché le due ultime forme di governo.....

1118 [35]..... La qual discoverta, ch’è la chiave maestra di questa Scienza, ci ha costo la ricerca ostinata di tutta la nostra vita letteraria e, fatta finalmente, ci ha dato i principi di questa Scienza. Lo che qui diciamo, per avvisarti, o leggitore, della grande difficoltá che quivi dovrai incontrare per intenderne i principi; la quale gli prende da tal maniera di pensare per caratteri poetici, la qual or è impossibile immaginare. Che se non sei menato a