Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/135

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des lois. — Le Annotazioni alla Scienza nuova prima furono cominciate a scrivere giá prima del io marzo 1728 e terminate nell’ottobre 1729. — Il Progetto ai letterati d’Italia per scrivere le loro vite fu pubblicato nel primo volume della Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici del Calogerá (Venezia, 1728), immediatamente prima dell’ Autobiografia vichiana.

pp. 67-70 — Chi fosse 1 ’ « ignotus erro » che inviò a Lipsia le notizie sul V. e la Scietiza nuova, riassunte dal Mencken in una sprezzante noterella degli Acta eruditorum , non s’è finora riuscito a sapere. Da quanto ne dicono vagamente lo stesso Mencken e il V. si ricava ch’era amico del Mencken, che dimorava a Napoli, ch’era un * abiectus obscurusque literatulus » , e che aveva inviate quelle notizie d’accordo con « altri pochi » , tra i quali uno che soleva la sera frequentare la casa del V. Da che parrebbe si trattasse, piú che di altro, d’una burla di cattivo gusto, macchinata ai danni di quell’amico di preti e frati ch’era il V. (perciò chiamato «abate») in qualche circolo anticurialistico napoletano, e il cui principale esecutore potrebbe essere, per es., l’abate Giovanni Acampora, con l’ intesa del Capasso. — Le Notae in Acta lipsiensia (Napoli, 1729) si sogliono indicare abitualmente col titolo (che è nell’ « occhio ») di l’i.ndiciae. Di esse esiste una prima stesura inedita, molto piú violenta di quella, violentissima, messa a stampa. — Il medico Domenico Vitolo (morto intorno al 1732) era collega del V. nell’universitá di Napoli, ove fin dal 1685 aveva la cattedra di pratica della medicina secondaria.

pp. 70-6 — Il tipografo Felice Mosca stampò tutte le opere del V. (salvo il De mente heroica e l’ultima redazione della Scienza nuova). — Il ms. delle Annotazioni alla Scienza nuova prima donato al padre Lodovici è andato disperso. Si è ritrovato invece, e lo possiede il dottor Giuseppe Sola, l’esemplare della Scienza nuova prima che accompagnava quelle Annotazioni e che si sarebbe dovuto stampare con esse. Se ne desume che la divisata riedizione si sarebbe dovuta intitolare Principi d’una scienza nuova ecc., in questa seconda edizione di annotazioni accresciuti, e che queste erano 414, di cui 40al primo libro, 172 al secondo, 123 al terzo, 3 al quarto, 66 al quinto, 3 alla Tavola delle tradizioni volgari, 7 a quella delle Discoverte generali. Fra testo e annotazioni, pertanto, si sarebbe avuto un volume di circa mille pagine; e in codesta eccessiva lunghezza è da rinvenire forse l’occasione per cui chi faceva a Venezia « la mercatanzia di cotal ristampa » (forse il libraio Fran