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Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/350

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fondáro le famiglie, e poi le genti fabbricáro le picciole cittadi, cui con l’aratro disegnár le mura;

765il concubito vago proibirò,

dier le leggi a’ mariti e ’ntagliáro nel rovere le leggi: e questa fu prima sapienza in terra, ond’è venuto in questo culto il mondo, 770Tanta parte, Minerva, hai ne le nozze,

se non le nozze a te si debbon tutte.

Vulcano qui non danza, ché ne men danza in cielo; ma, ’n cambio de l’onor qui da degnarvi, 775doni di lui piú propi or v’apparecchia.

In Etna ignivomo sotto la lurida fucina altissima con Bronte e Sterope 780altri monocoli

or con le fervide braccia roboree, irsute e ruvide in torno armonico 785i Ior gravissimi

martelli inalzano su la ben solida e grande incudine; e vi distendono 790le lenti e flessili

argentee lamine; e si ne formano gli usberghi lucidi, i tersi clipei,

795le gravi gálee;

e ’l duro calibe temprato aguzzano,