Pagina:Vico - La scienza nuova, 1, 1911.djvu/112

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18 idea dell'opera

ch’era più propia degli uomini, la natura de’ quali ha questa principale propietà d’essere socievoli. Alla qual Iddio, provvedendo, ha così ordinate e disposte le cose umane che gli uomini, caduti dall’intiera giustizia per lo peccato originale, intendendo di fare quasi sempre tutto il diverso e, sovente ancora, tutto il contrario, — onde, per servir all’utilità, vivessero in solitudine da fiere bestie, — per quelle stesse loro diverse e contrarie vie, essi dall’utilità medesima sien tratti da uomini a vivere con giustizia e conservarsi in società e, si, a celebrare la loro natura socievole; la quale, nell’opera, si dimostrerà essere la vera civil natura dell’uomo e, si, esservi diritto in natura. La qual condotta della Provvedenza divina è una delle cose che principalmente s’occupa questa Scienza di ragionare; ond’ella, per tal aspetto, vien ad essere una Teologia civile ragionata della Provvedenza divina.

Nella fascia del zodiaco che cinge il globo mondano, più che gli altri, compariscono in maestà o, come dicono, in prospettiva i soli due segni di Lione e di Vergine, per significare che questa Scienza, ne’ suoi principii, contempla primieramente Ercole (poiché si truova ogni nazione gentile antica narrarne uno, che la fondò); e ’l contempla dalla maggior sua fatiga, che fa quella con la qual uccise il lione, il quale, vomitando fiamme, incendiò la Selva Nemea, della cui spoglia adorno, Ercole fu innalzato alle stelle (il qual lione qui si truova essere stata la gran selva antica della terra, a cui Ercole, il quale si truova essere stato il carattere degli eroi politici, i quali dovettero venire innanzi agli eroi delle guerre, diede il fuoco e la ridusse a coltura); — e per dar altresì il principio de’ tempi, il quale, appo i Greci (da’ quali abbiamo tutto ciò ch’abbiamo dell’antichità gentilesche), incominciarono dalle olimpiadi, co’ giuochi olimpici, de’ quali pur ci si narra essere stato Ercole il fondatore (i quali giuochi dovettero incominciar da’ nemei, introdutti per festeggiare la vittoria d’Ercole riportata dell’ucciso lione); e, sì, i tempi de’ Greci cominciarono da che tra loro incominciò la coltivazione de' campi. — E la Vergine, che da’ poeti venne descritta agli astronomi andar coronata di spighe, vuol dire che la storia greca cominciò dall’età dell’oro, ch’i poeti apertamente narrano essere stata la