Pagina:Vico - La scienza nuova, 1, 1911.djvu/133

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idea dell’opera 39

puntino nella romana) trassero gli eroi, tratto tratto, all’egualità civile nelle repubbliche popolari; la quale ci è significata dalla bilancia, perchè, come dicevano i Greci, nelle repubbliche popolari tutto corre a sorte o bilancia. Ma, finalmente, non potendo i popoli liberi mantenersi in civile egualità con le leggi per le fazioni de’ potenti, e andando a perdersi con le guerre civili, avvenne naturalmente che, per esser salvi, con una legge regia naturale, la qual si truova comune a tutti i popoli di tutti i tempi in tali Stati popolari corrotti (perchè la Legge regia civile, che dicesi comandata dal popolo romano per legittimare la romana monarchia nella persona d’Augusto, ella ne’ Principii del Diritto universale si dimostra esser una favola; la quale, con la favola ivi dimostrata della Legge delle XII Tavole venuta da Atene, sono due luoghi per li quali stimiamo non avere scritto inutilmente quell’opera), con tal legge o più tosto costume naturale delle genti umane, vanno a ripararsi sotto le monarchie, ch’è l’altra spezie degli umani governi (a)1. Talché, queste due forme ultime de’ governi che sono umani, nella presente umanità, si scambiano vicendevolmente tra loro; ma ninna delle due passano per natura in istati aristocratici, ch’i soli nobili vi comandino e tutti gli altri vi ubbidiscano; onde son oggi rimaste al mondo tanto rade le repubbliche de’ nobili: in Germania, Norimberga; in Dalmazia, Ragugia; in Italia, Vinezia, Genova e Lucca. Perchè queste sono le tre spezie degli Stati che la divina Prowedenza, con essi naturali costumi delle nazioni, ha fatto nascere al mondo, e con quest’ordine naturale succedono l’una all’altra; perchè altre, per prowedenza umana di queste tre mescolate, perchè essa natura delle nazioni non le sopporta, da Tacito (che vidde gli effetti soli delle cagioni che qui si accennano e dentro ampiamente si ragionano) son diffinite: che «sono più da lodarsi che da potersi mai conseguire; e, se,



  1. (a) (nella quale uno ch’è ’l monarca e ’l distinto, e tutti gli altri vi sono con le leggi tra essolor uguagliati); siccome i popoli ridutti alla disperazione sotto esse monarchie negli estremi bisogni della vita e della libertà naturale sì richiamano alla popolar libertà. Talché, ecc.