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220 LIBRO SECONDO — SKZIONF, PRIMA CAPITOLO PRIMO

truovatosi che per difetto d’umano raziocinio nacque la poesia tanto sublime, che per filosofie le quali vennero appresso, per «Arti», e poetiche e critiche, anzi per queste istesse, non provenne altra pari nonché maggiore: ond’è il privilegio per lo qual Omero è ’1 principe di tutti i sublimi poeti, che sono gli ei’oici, non meno per lo merito che per l’età. Per la quale discoverta de’ principii della poesia si è dileguata l’oppenione della sapienza inarrivabile degli antichi, cotanto disiderata di scuoprirsi da Platone infin a Bacone da Verulamio, De sapientia veterum i, la quale fu sapienza volgare di legislatori che fondarono il gener umano, non già sapienza riposta di sommi e rari filosofi. Onde, come si è incominciato quinci a fare da Giove, si truoveranno tanto importuni tutti i sensi mistici d’altissima filosofia dati dai dotti alle greche favole ed a’ geroglifici egizi, quanto naturali usciranno i sensi storici che quelle e questi naturalmente dovevano contenere.

1 Si veda più sopra, p. 87.