Pagina:Vita di Cristoforo Colombo.djvu/31

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ALLA LEGITTIMITÀ ECC XXVII reale, e nominando a suoi esecutori testamentari suo figlio primogenito, don Diego Colombo, suo fratello don Bartolomeo, e Juan de Porras tesoriero generale della .Biscaglia ; cosa ch'ei fece il 19 maggio 1506, assistito dagli onorevoli testimoni il bacelliere de Miruenna e Gaspare della Misericor- dia, ambedue cittadini di Valiadolid, e alla presen- za di sette ufficiali della sua casa, cioè : Bartolomeo Freschi, suo nobile compatriota, Alvaro Perez, Juan d'Espinosa, Andrea e Fernando de Vargan, Francesco Manoel e Fernando Martinez ; come appare dell'atto di deposito (l). " Per ben apprezzare il senso delle brevi e sot- tintese parole di Colombo intorno a Beatrice Enri- quez, la rettificazione di questa data è indispensa- bile ; perocché V intervallo che separa la data del testamento dall' atto di deposito rende inammissi- bile r interpretazione ingiuriosa data ai dispiaceri ch'esprimette l'Ammiraglio. " Ora, stabilite le date nel loro ordine, rin- tegriamo i fatti nel proprio luogo, e ristituiamo alle parole testamentarie il loro vero senso. " Nel suo ultimo codicillo del l.* ^ aprile 1502, ricopiato di sua mano (2) il 25 agosto 1505, e (1) " Testigos que fueron presente.?, allamados è rogados àtodo " lo que dicho es de suso el Bachiller Andrea Miruena è Gas- " de la Misericordia, vecinos desta dicha villa de Vallododid è " Bartolompar de Fresco, è Alvaro Perez è Juan Despinosa, è An- " drèa e Hernando de Vargas, è Francisco Manuel è Fernan " Martinez, criados del dicho S. Almirande. " — Testamento y codialo del almirante don Cristobal Colon en Valladodid à 19 de mayo de 1506. — Coleccion diplomatica, docum. n. clviii. (1) " El tenia escrito de su mano è letra un escrito que ante mi el dicho Escribano mostrò è presentò que dijo que estaba