Pagina:Vita di Dante.djvu/23

Da Wikisource.

sec. xii, xiii 13

penisola dal secolo VIII all’XI, quando poi l’immortale Gregorio VII (l’Ildebrando tanto solamente vituperato!) si rivolse, in occasione non dissimile dalla prima, contro gli imperadori Franconi o Wibelini, usurpatori delle libertà della Chiesa, protettori d’ogni scandalo che si facesse in essa; allora anche le altre città italiane, quasi tutte si sollevarono, si liberarono, si costituirono in Comuni, e sotto ai Consoli. Fu compiuta tal rivoluzione in pochi anni, dopo la morte del santo e sommo papa, tra l’ultimo decennio del secolo XI e i due primi del XII. Pisa, Lucca, Milano, Asti, Genova sembrano essere state delle più precoci a costituirsi da sè in Comune. Altre, rimaste fedeli nel parteggiar per gli Imperatori, furon liberate per concessioni varie, o lasciate liberarsi. E così divise le città in parte della Chiesa ed Imperiale, erano libere tutte, queste non men che quelle, con poca differenza.

Naturalmente, il primo Imperadore che sorse di gran animo, non volle sopportare siffatte novità. E Federico I era tal Imperadore. Guerreggiò a lungo; vinse, fu vinto; ed alla pace di Costanza, sancita l’anno 1183, i Comuni della