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20 VITA DI DANTE.

medaglie in onor di esso battute, e delle statue a lui innalzate. Il Boccaccio ce lo descrive come uomo ne’ suoi costumi sommamente composto, cortese e civile. Al contrario Giovanni Villani ce ne fa un carattere alquanto diverso, e io recherò qui il passo in cui ne ragiona, perchè parmi il più acconcio a darcene una giusta idea (l. 9, c. 134). «Questi fu grande letterato quasi in ogni scienza, tutto fosse laico; fu sommo Poeta et Philosofo et Rettorico, perfetto tanto in dittare, et versificare, come in aringhiera parlare, nobilissimo dicitore, et in rima sommo con più pulito et bello stile, che mai fosse in nostra lingua infino al suo tempo et più innanzi. Fece in sua giovinezza el libro della Vita nuova di amore, et poi quando fu in esilio fece da 20 Canzoni morali et d’amore molto eccellenti, et infra l’altre fece tre Pistole, l’una mandl al reggimento di Firenze, dogliendosi del suo esilio senza colpa; l’altra mandò all’Imperadore Arrigo, quando era allo assedio di Brescia, riprendendolo della sua stanza, quasi profetizando; la terza a’ Cardinali Italiani, quando era la vacatione dopo la morte di Papa Clemente, acciò che s’accordassero a eleggere Papa Italiano; tutte in latino con alto dittato et con eccellenti senten-