Pagina:Vita nuova.djvu/198

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cxcviii introduzione
XXV 8 accidenti parlauano accidenti parlano
poeta parla chosa poeta parla la cosa
eneida dicie quiui Eneida quiui
C: ritenendo lo modo; W: recitando le parole; Wm:al’ retinendo lo modo. recitando lo modo (p: recitando le parole; b: medio; k: remo, lo modo
uirtum1 virum
libro channome ouidio del rimedio damore
libro
ca nomelibro
ca nome di
rimedio
damore
dello rimedio della uita et arte delli amanti
10 om. bene
XXVI 1 giungiea in me me ne giugnea
3 alloro in loro
5 ghustare guardare
8 chenarrato dinanzi che narrato e dinançi
10 et quelle quelle
14 sua la sua
15 om. dico come
XXVII 1 om. ciò ( W agg. le linee)
difettibilemente ( Wm: al’defeetiuamente) defectiuamente
non potendo credere cio non credendo potere cio (b: cio potere)
4 alma anima
XXIX 1 Thisir (C: tchisir) in primo Tisirin (o Tisirim) primo
posta ella posta e ella
Dopo terzo decimo cientinaio è ripetuto: nel quale in questo mondo fu (W: ella fue) posta
2 quello numero questo numero
adoperano adoperino
3 ineffabile infallibile
per se medesimo multiplicandolo fanno none (Wm: al’ por ho medesimo fa noue sicchome uedemo manifestamente che tre vie tre fanno noue); C: per se medesimo fanno noue per se medesimo fa noue, sicome uedemo manifestamente che tre uia tre fa (M p: fanno) noue (Anche A salta da none a noue; Co Mgl om.uedemo; P: siccome è manifesto che ecc.)
XXX 3 in simile e simile
XXXI 4 ciò chio uoglio (Wm: al’ dichui uoglio) di cui uoglio
  1. In W il t è aggiunto fra le linee, e poi cancellato.