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vita nuova xii 6-9 27


E però cominciai allora1 con lui a ragionare de la salute la quale mi fue negata, e domandailo de la cagione; onde in questa guisa da lui mi fue2 risposto: «Quella nostra Beatrice udio da certe persone, di te ragionando, che la donna la quale io ti nominai nel cammino de li sospiri, ricevea da te alcuna noia; e però questa gentilissima, la quale è contraria di tutte le noie, non degnò salutare3 la tua persona, temendo non fosse noiosa. Onde con ciò sia cosa che veracemente sia conosciuto per lei alquanto lo tuo secreto per lunga consuetudine, voglio che tu dichi certe parole per rima, ne le quali tu comprendi la forza che io tegno sopra te per lei, e come tu fosti suo tostamente da la tua puerizia4. E di ciò chiama testimonio colui che lo sa5, e come tu prieghi lui che li le dica: ed io, che son quelli, volentieri le ne ragionerò; e per questo sentirà ella la tua volontade, la quale sentendo, conoscerà le parole de li ingannati. Queste parole fa che siano quasi un mezzo, si che tu non parli a lei immediatamente, che non è degno; e no le mandare in parte sanza me6, ove potessero essere intese da lei, ma fallo adornare di soave armonia, ne la quale io sarò tutte le volte che farà mestiere.» E dette queste parole, sì disparve, e lo mio sonno fue rotto. Onde io ricordandomi trovai che questa visione m’era apparita ne la nona ora del die; e anzi ch’io uscisse di questa camera7, propuosi di fare una ballata, ne la


1. a ragionare de la salute ecc. M ha a questo punto: aragionare delasalu|te laquale salute mi fue negata; e che gli altri Mss. abbiano tutti, per amore di semplicità, omesso la seconda volta salute, la quale, cosi vicina all’altra riesce davvero superflua, potrebbe parere più probabile che l’inclusione di essa nella breve frase per opera anche di un solo copista. Se non che si osservi bene il contesto. La quale mi fue negata non è una proposizione incidentale, semplicemente determinativa di salute, ma è un complemento necessario dipendente, insieme con de la salute, da ragionare: non voleva già Dante ragionare con Amore del saluto, genericamente, e della virtù di esso, ma del negare, che Beatrice gli faceva, il saluto medesimo e della cagione di ciè. E se così è, la frase non tollera spezzature fra de la salute e la quale, e tanto meno l’inclusione di una seconda salute dopo il pronome relativo:

  1. α omette allora.
  2. s mi fu da lui, e anche M mifue dalui.
  3. β di salutare.
  4. s della pueritia tua.
  5. n che bene lo sa
  6. s in alcuna parte; b (e da esso Co Mgl Pint) in parte alcuna.
  7. k della decta chamera.