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Una cassa nuova di noce con dentro li vestimenti cioè un senarolo de panno col bavero di velluto; un altro senarolo de panno fino negro con il bavero di velluto negro. Due para di lacci e due casacche, spalere di lana di diversi colori.

Vestimenti di mad. Isabetta.

Una sottana di panno cremisi listata di velluto negro.

Una sottana rossa listata di lavorino di seta, colorata in verde e giallo.

Diverse lettere, scritture et polize et istrumenti della casa.

Un’altra cassa ovvero cofano di pobia con dentro tovaglie n 4, due serviette e 14 tovaglioli.

Un quadro della pietà di Nostro Signore.

Un altro della gloriosa Vergine col figlio.

Un altro quadretto di Ganimede.

Un paro di sacoccie.

Un cappello di feltro negro.

Nell’altra camera sopra la cucina.

Un cofano di pobia con dentro le sue cosette di dosso di donna.

Un archetto mezzano.

Un paro de stivali.

Para n. 5 de lenzuoli.

Circa otto libre de lana.

Una banchetta di noce.

Un zampogno.

Una tenaglia.

Un quadretto dela madona.

Nella stalla.

Una vacca, un castrone, un raspo.


In un elenco di beni della famiglia Tenca troviamo una breve descrizione di una casa che può darci l’idea dell’abitazione di un benestante varennate alla fine del XVI secolo: «Una casa nella detta terra di Varenna coperta a piode con due canepe, un transito et una botega in terra con una sala et un’altra saletta con solaio et con solarono tutti sopra il suddetto transito, con una lobbia sopra la saletta et una stuffa e cucina sopra di esse canepe et con una camera sopra di una canepa e sotto la cucina et altre tre camere sopra di essa cucina, alla qual tutta casa coherentia da una parte li heredi di Eustachio Maza et in parte Bernardo Calvasina, et dalle altre parti la piazza del comune di Varena et contrada publica».

Per far conoscere il valore degli stabili in questo secolo, accenneremo alla vendita di una casa fatta nel 1598. In questo anno e precisa-