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Dopo sedici anni di desideri, di sforzi e di economie, la Fabbriceria della chiesa di San Giorgio di Varenna riuscì nel 1822 ad ultimare il nuovo altare maggiore della chiesa parrocchiale.

Pare che tra la popolazione e il parroco Giuseppe Curioni non corresse buon sangue, poichè in una nota lasciata dal Curioni si legge: «Finalmente avverto a non fidarsi di niuno di questo popolo mentre senza oltrepassare i limiti del vero ognuno è nato con l’invidia, con ira Piazzetta e antica chiesa di San Giovanni (monumento nazionale)ed ingratitudine verso il suo parroco. Il giorno 3 maggio 1809 mi fu messo da Giosuè Pirelli del fu Natale un pistone di polvere foresta nella canna del camino della cucina, ma la provvidenza ha voluto che non seguisse l’esplosione si spezzasse il pistone e la polvere cadesse nel focolare della cucina».

Lo strano è che il medesimo Giosuè Pirelli, aveva per devozione fatto erigere una cappella in Olivedo, che si ritiene sia quella esistente appena fuori di Varenna, probabilmente quella addossata al muro esterno della proprietà Pirelli. Ricaviamo la notizia da una supplica del Pirelli al deputato di polizia di Varenna.

La morte del parroco Don Giuseppe Curioni, avvenuta nel 1833 fu causa che risorgesse la questione della dipendenza della parocchia di Varenna dalla pieve di Perledo.

Il parroco essendo morto negli ultimi giorni della settimana Santa, i di lui funerali vennero differiti al giorno 8 aprile, seconda festa di Pasqua. Alla funzione funebre senza essere invitato intervenne anche il clero della parrocchia di San Martino di Perledo, sotto pretesto che era