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Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/658

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GUSTÉVOLE. — 602 — ÍBRIDO.

gusto la qualità dei sapori, assapo- rare, Assaggiare: c Prima dl_g|udicar quel vino gustalo. a H fig. riferito all Il]- telletto, entire, Disccrnere Il bello nelle opere dell’ingeguo e dell‘arte: c Le opere che si gustano subito, pre- sto vengono a noia:— ll'sn_bl|me nou si gusta subito; ma comlnciato_ _a gu- stare, piace sempre più:-I piu non sono atti a gustare le care doti degli scrittori antichi, e però gli sfgttano.» l Pure fig.: e Gnstare ipiaceri, le de- lizie della vita, i frutti della pace,ec.n Il Mangiare o Bevere checchessla gu- stosamente: e Quel vino l‘ho proprio gustato : — Quel pasticcio me lo vo_’gu- stare con tutto il mio agio.»!|u}tr. Gaetani una cosa, Piacerti, Rinscirti gustosa: u La torta non mi gusta. n || E il proverbio di chiaro significato: Ciò che gusta alla bocca, disgusta alla borsa. Pari. p. GUBTATO. — Dal lat. gustare.

Gustévole. ad. Piacevole aLgusto, un poco men che Gustoso: «E cosa di sapore assai gustevole. nlE. per Dilettevole: u Lettera, Passatempo, gnstevole: n ma è voce non molto co- mune. _

Gusto. a. m. Uno dei cinque sensi, per mezzo del quale si ha la sensa- zione dei sapori, e risiede nel palato e nella lingua: c Cibi grati, spiacenti, al gusto:— Dopo quel a malattia ha perduto all‘atto il gusto: — Ha il gusto guasto. a 1| Sapore grato al gusto; e A questo vino gli si da con vainiglia nu po' di gusto: — Cibi che non hanuo gu- sto.r,| Gusto, dicesi flgnratam. pcr Pia- cere, Diletto, che uno provi di chec- chessia;onde le maniere Aver gusto m una coca, Premia-ci gusto, Pravarnc un gran gmlo, un gusto matto, per Dilettarsene, Prendcrne grande pia- cere: e Ho avuto molto gusto a sen- tire che ha vinto la lite: — Ci ho gusto che l'abbia picchiato. D || Non averci gmto, dicesi familiarm. anche dl cose che dauno invece dolore: c Digli che venga da me, e ti prometto che non ci avrà punto gusto. a || Prendcrci gu- sto, dicesi di chi torna a fare spesso la stessa cosa: «É tntti i giorni a chiedermi qualche piacere; si vede che ci ha preso gusto. n || Eun gusto, dicesi, soggiungendolo a qnalche‘pro- posizione, con l'istesso senso di E un piacere, per dire che la cosa e fatta ottimamente, o con molta alacrità, e simili: c Lavora, Mangia, Suona, De- clama ec., che e un gusto. a || E anti- frasticameute: c Piove che è nn gu- sto:— Tira una tramontanina che è nn gusto. n || Gusto, dicesi anche per Inclinazione; onde il prov Ciascuno ha i mai gusti,- e Tutti s' gmli son gush': c Tutti i gusti son gusti; ma questo di farsi pigliare a noia da tutti, è un gusto guasto.n||0mto, vale anche Maniera, Modo, Specie, Qualità, Tenore, e simile; nsato sol- tanto nei modi Di questo gusto, Su questo gudo.‘ «Gente di questo gu- sto:— Era nn cappello di questo gn- sto:- press'a poco nn Sonetto di questo gusto: -Mi fece tali discorsi e altri sn questo gusto:-Ahiti su gusto di quelli del secolo passato.» “Gusto, e più italianamente Buon gusto, dicesi Quella facoltà di sentire e discernere le vere hellezze e i di- fetti, che sono nelle opere dell'inge- gno e dell'arte: c Critici senza huon gusto:— E nn nomo di huon gusto:- fl hnon gusto e un eccellente eco- nomo, e sa produrre grandi efl‘etti con semplici mezzi:— Formare il gu- sto: — Sciupare, Corrompere, il gu- sto, ec. n || Anche rispetto al modo di vestirsi, di abbigliarsi, di addobbare nn qnartiere, e siniili: c La signora X. veste con poeo gusto: — Ha addobbato il quartiere con molto gusto. n || Si dice anche della maniera, dello stile d’un pittore, scultore, architetto; ed auche del carattere euerale di al- cuni secoli, rispetto a ettere ed arti: c Il cattivo gusto del Secento: -Il pessimo gusto del tempi nostrl:-Il Quattrocento in arte ha il gusto mi- gliore e più purgato. n — — Dal lat. gu- slum.

Gustosaménte. avv. In modo gu- stoso, Con diletto del gusto: e Man- gia e heve gustosamentez-Conver- sare, Parlure, Giocare, Ridere, gusto- samente. s (L' esser gustoso.

Gustosità. s. f. aslr. di Gustoso;

Gustoso. ad. Dilettevole al nsto: u Cibo, Liquore, gustoso. a |i E d ogni altra cosa che dia diletto e riesca gradita: u Spettacolo, Lihro, gustoso; Lettura gustosa. D

Guttaperca. a. f. Sostanza gom- mosa e resinosa che ci fornisce un and'albero, il quale cresce abbon- antemente nella penisola di Malac- ca, e nelle isole dell'Asia, special- mente a Sumatra, dove cresce sino a venti metri di altezza. Si nsa ln molti lavori per uso domestico, o delle arti e mestieri.— Dal malese getah, Gomma, scritto all’ingl. guua, e Per- t'ah, nome di Snmatra; onde significa gomma di Sumatra.

Gutturàle. ad. Aggiunto di conso- nante, Che pronunziasi con la voce più in gola che non col naso, o mau- daudo la lingua verso i denti, o verso il palato: u I g e nna consonante gut- tnrale.) ||E in forza di post. f., Con- sonaute gntturale. “Detto di suono, aspirazione, Che si emette con la gola. — Dal lat. grumi-alia.

Gutturalismo. s. m. Il difetto di pronunziare gutturalmente: «Il gutturalismo si scnopre più nel pronunziare la doppia R:— C'è chi proverbia il gutturalismo, o come dicesi più comunemente, la gorgia fiorentina.»

Gutturalménte. avv. Con modo gut- tnrale: «I Francesi pronunziano la R guttnralmente.»


H.


H. Ottava lettera dell'alfabeto no- stro, la quale per se stessa non ha alcun suono, ma che si adopera per segno di aspirazione dinanzi a vo- cale in principio o in mezzo o in fine di alc-une voci, come Ho, Hai, Hanno, voci del verbo Avere; Ahi, Ahimè, Ah, Eh ec., interiez.; ovvero in mezzo alle parole dopo il C o il G quando sono dinanzi ad E o I per rendere il loro suono più duro, come C'ho, Ghirlanda ec. Il suo no- me è Acca, ed è per lo più di ge- nere fcm.

Hic et nuno. Parole latine, nsate nel comune linguaggio come modo risoluto, per significare Subito, Nel- l‘atto: u Gll dissi che volevo esser pagato hic ci mmc: — Lo faccia hic ct nunc, e non ritlati. a Propriam. le due voci significano Qui e ora.

Hic, Hac, Hoc, usato scherzevolm. nella maniera Imparare l'hic, l'htzc s l’hoc, per Imparare gli elementi della Grammatica latina. Il Ad hoc, Maniera latina, con senso di A ciò, Per qncsto fine, oggetto, e simili, Appositamente: «Fu creata ad hoc una Commissione sopra il testo delle opere di Dante.»

Hòmo. Nella parola composta Ec- cnuouo. V. sotto a questa voce.

Humus. Voce latina, usata dagli scienziati per significare Lo strato di terra vegetabile, snlla snperflcie del gloho.


I.


I. Lettera vocale, la nona del no- stro alfabeto, e si fa di genere tanto m. quanto f..- K Un'1 maiuscola; Un i minuscolo.»

I’. pron. di prima pera. invece di Io, ed e uso più proprio a'Fioren- 1ini: c l' gli dissi: — I' voglio ec. a Ma non è da farne abuso per amore di fio entinità.

Iadi. a. f. pl. T. astr. Le sette stelle -che sono nella fronte del Toro, chia- mate anche Pleiadi, e volgarm. Gal- linelle.— Dal lat. hyadcs, gr. fidaeg.

Ialino. ad. Agginnto di una specie di quarzo di nn color verdastro.— Dal gr. balog, Verde.

Iàto. a. m. L'incontro, nel verso, di due o più vocali, tra cui non si fac- cia elisione.— Dal lat. ln'alua, Aper- tura di hoeca.

Iattanza. s. f. Vanagloria, Millan- teria. — Dal lat. jactantia.

Ibi. a. m. Uccello che vive lnn o le rive del Nilo, ed e del genere elle cicogne, e si pasee di serpenti. — — Dal lat. tbt'a.

Ibisco. a. m. Lo stesso che Malva- vischio: voce non comune. — Dal lat. hibiscum, gr. bfitcntoc.

Ibridismo. s. m. La qualità astratta delle piante ibride.

Ibrido. ad. Nato, Proveniente, da due specie difl‘erenti; e dicesi spe-