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35a QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ

Per un certo tempo, Graham dlestrisse larghe curve, quindi si diresse in una rude discesa, verso- le piattaforme deH’ovest. Il crepuscolo si avvicinava, il fumo dello scalo di Streatham incendiato, che era stato cosi denso e così scuro, formava ora una colonna di fiamme. Tutte le curve intrecciate delle strade mobili, i tetti e le cup-olè trasparenti, le voragini, gli abissi fra gli edifizii, brillavano- di un dolce splendore e splendevano sotto il raggio della luce elettrica che ammortiva gli ultimi raggi del sbl-e. Ttre scali disponibili posseduti ancora dai seguaci di. Ostrog, — poiché quello di Wimhledon. Park non era utilizzabile in causa del vicino incendio di Roeham-pton, e Streatham soffiava come una fornace — erano illuminati dai fari accesi p-er guidare gli aere-opiani aspettati. Nel mentre passava sopra airimbarcadero di Roehampton, Graham scorse le oscure masse del popolo e udì ima frenetica acclamazione: una palla, partita da Wimbled-on Park, fischiò nell’aria e continuò la sua corsa sopra le lande del Surr-ey. Egli stenti una brezza che veniva dal sud-ovest e raddrizzò la vela dal lato- occidentale, come gli avevano insegnato-, e con tale manovra si -elevò rianimato dall’aria più rarefatta, più viva, delle-regioni superiori. Salì; salì anco-ra, sorvegliando le pulsazioni ritmiche della macchina fino a che la campagna sotto di lui, non diventò azzurra e indistinta, e lino a che non vide Londra distendersi come una piccola carta dal disegno luminoso, città minuscola, in lontananza. Al sud-ovest il cielo era di un turchino zaffiro, sotto la linea ombreggiata deirorizzonte, mentre il numero delle stelle aumentava via via che si librava nello spazio-....,,,.;