Pagina:Yambo, Ciuffettino.djvu/137

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in tasca, e tirarono tutto quello che vi rinvennero: e poi, imbestialiti, presi da una furia incredibile, si chinarono a raccattare i sassolini, le buccie, la terra... e continuarono il getto.

Allora Ciuffettino, riavendosi dallo stordimento, cieco di furore, con un supremo sforzo strappò i fili che lo tenevano legato, e con quattro calci bene assestati mandò quattro burattini in platea: gli altri li prese a pugni, li battè, li calpestò, li sbriciolò. Ma il volo de’ proiettili continuava. Alcuni ragazzi erano usciti dalla baracca, erano andati dalla fruttaiuola di faccia, ed erano tornati carichi di pomodori e di mele fradicie...

Non c’era altro scampo di salvezza che la fuga. E Ciuffettino, mezzo morto, coperto di sugo di pomodoro e tutto bagnato di inglorioso sudore, riparò dietro le quinte... Ma un implacabile pomodoro lo raggiunse anche là, nell’ultimo rifugio, e lo colpì in un occhio. Per il dolore, per la fatica, per la rabbia, il ragazzo lanciò questa esclamazione:

— Oh! mamma mia! - E svenne...