Pagina:Zamboni - Pandemonio - Il bacio nella luna, Firenze, Landi, 1911.pdf/393

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poeti lavoratori del mare hanno tante vaghe leggende sugli amori di queste vite erranti delle acque.

Talvolta hai la sorpresa di popoli interi di pesci che passano lo Stretto e fanno il giro di tutta l’isola di Sicilia, ritornando nello Stretto. Quanti svariati concetti della natura!

La marea lascia qui pure sui lidi forme belle, direi dell’arte plastica della natura: le conchiglie. Esse dicono quanta vita e dentro questo mare fino al fondo. E quei coralli che perdurano quasi eterni, imporporatisi in arboscelli, perchè fatti ornamenti, in pena della loro bellezza. Dura legge. Entro le sabbie, qua e là gocce d’ambra colorata. Donde venuta?

Ogni stagione, ogni momento della giornata e della notte, recano nuove sorprese, sono come la sintesi delle bellezze di questa regione felice.

Al mattino, come un solo desio, le vele pudiche dei pescatori, bandiere albeggianti sul mare, veri sospiri a parca méta. — Ah! quei proletarj laborosi che si travagliano e periscono innumeri, hanno la menoma mercede delle loro fatiche! —

A sera, nubi rosate, o color di viola, che si adagiano sopra una o altra parte dello Stretto. Poi i lumi che lungo i due lidi si vanno accendendo sui focolari, nelle case dalle porte aperte delle sicure famiglie.

Nelle notti, i focherelli vivi del mare pajono raccolti sopra un drappo fatto ondeggiare da forze amiche in cui quelle luci rimbalzino; che qui la fosforescenza è si piena, che al battere del remo di un navicello, pare fessa in qualche parte la luna che si fosse ascosa sotto le onde brune.