Pagina:Zappi, Maratti - Rime I.pdf/202

Da Wikisource.
154

Ma come il giusto universal Fattore
     10Potea sottrarla infra l’umane squadre
     Alla gran legge dell’antico errore?
Lo potea far, perchè può tutto il Padre:
     Lo dovea far per sua gloria maggiore:
     Lo volle far, perchè di Dio fu Madre.


XIV1


Io vi pregai gran Madre, e vi ripriego
     Per ottener da voi dolce perdono,
     S’altro uomo ancor, da quel ch’io fui, non sono
     E l’ali al Ciel, quanto dovrei, non spiego.
5Vorrei seguir vostri bei rai, nol niego,
     Ma se non ho di maggior grazia dono,
     Atti al gran volo i pensier miei non sono,
     E tutti altrove io li rivolgo e piego.
Voi, nel cui seno il Sol eterno imprime
     10Lume di gloria così vasta e densa,
     Ch’aabbaglia ogni quantunque alma sublime,
Dovete dir, quand’a Voi ’l cor non pensa:
     Che può far questi? Il mio splendor l’opprime,
     Perch’egli è nulla, e perch’io son immensa2.


XV3


Stiamo, Adamo, a veder la gloria nostra,
     Anzi del Cielo, ove il gran segno apparve:
     Mira quanta lassù Maria comparve,
     Mira qual fa di se mirabil mostra.
5Maria come al bel piè tutti le prostra
     La Luna i rai, che paion ombre e larve:
     E come ogni astro innanzi a lei disparve,
     Tanta è la luce che in sua fronte mostra.
Il sol l’ammanta, e nel grand’atto acquista
     10Tanta virtu che non appar più lui;

  1. Alla stessa.
  2. L’Angelico: Maria habet quandam dignitatem infinitam.
  3. Per Maria N. D.