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     Mentre sul mare i suoi begli occhi aprìo.
Dico a questa: e per me nulla t’impose?
     Disse almen la crudel di dirmi Addio?
     Passò l’onda villana, e non rispose.


IX


Un degli empi son io, che al destro lato
     Il diritto cammin mai non seguiro;
     Ma intorno al polo, a cui mi tien legato
     Il costume, e il piacer, vò sempre in giro.
5E se l’amor, ch’io posi al laccio usato,
     Mi torna in duolo, e libertà sospiro,
     Nell’inutil dolor del fiero stato
     Vivo con men inganno, e più martiro.
Stimola il tempo a procacciar soccorso:
     10Sento lo spron, che in un voler sì lento
     Trafigge il fianco, e non aita il corso;
Sì da letargo ogni vigore è spento,
     Che assai più del fallire odio il rimorso,
     E vorrei disperar per men tormento.


X


Oh quanti inganni in giovanil pensiero,
     Quando la pronta speme, e il senno tardo
     Ogni saggio timor stiman codardo,
     Sotto del senso al mal usato impero!
5Io, che perciò smarrito ho già ’l sentiero,
     Alle fallite vie rivolgo il guardo;
     Scorgo vani gli onori, e Amor bugiardo,
     E mi fermo a pensar, se ancor vi spero.
Sento che le speranze ancor le piume
     10Della lor vanità piegar non sanno;
     E cessato l’error, dura il costume.
Almen durasse il mio primiero inganno!
     A chi è fuor di cammino un tardo lume
     Accresce il duolo, e non corregge il danno.


XI


Punto d’Ape celata infra le rose
     Nella man che vi stese incauto Amore,
     Pianse alla Madre, e la perfidia espose,