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VII
Negli occhi di Madonna è sì gentile
Talor lo sdegno e sì vezzoso appare,
Ch’egli rassembra un increspato Mare
Dall’aura dolce del novello Aprile.
5Se questo Mare alteramente umìle,
L’onde movendo orgogliosette e chiare,
Da sè rispinge in vaghe fogge, e care,
Ciò, che in lui si posò d’immondo e vile:
Tal di Madonna il vezzosetto sdegno
10D’ogni Amante respinge ogni desire,
Che di sua purità le sembr’indegno:
Ma a ben’anco inferocirsi all’ire,
Sollevando tempeste ad alto segno,
Se sommerger fia d’uopo un folle ardire.
VIII
Aperto aveva il Parlamento Amore
Nella solita sua rigida Corte,
E già fremean sulle ferrate porte
L’usate guardie a risvegliar terrore.
5Sedea quel superbissimo Signore
Sovra un trofeo di strali, e l’empia Morte
Gli stava a fianco, e la contraria sorte,
E ’l sospiro e ’l lamento appo il dolore.
Io mesto vi fui tratto e prigioniero:
10Ma quegli, allor che in me le luci affisse,
Mise un strido displetato e fiero;
Poscia egli aprì l’enfiate labbra, e disse:
Provi il rigor costui del nostro impero;
E il Fato in marmo il gran decreto scrisse.
IX
Ameno è il calle, e di bei fiori adorno,
Che guida all’antro del gran mago Amore.
Spiranvi ogn’or soavità d’odore
Aurette fresche a più d’un fonte intorno.
Ma giunto appena a quel mortal soggiorno,
O volontario, o traviato un cuore,