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Esci, gran Dio, da l’umíl cuma, e in tempio
     10Cangiato il vil presepio, al primo onore
     Torna del soglio, e sì favella all’Empio:
Vedrai, vedrai del giusto mio furore
     La forza immensa a tuo gran danno e scempio.
     Tu, che non sai quanto in me possa amore.


XIII


Questo capro maladetto
     Mena il gregge in certe rupi,
     Che mi par che per dispetto
     Voglia porlo in bocca ai lupi.
5Ma s’ei siegue, io son costretto
     Di lasciarlo in questi cupi
     Antri a gli orsi, o un dì lo getto
     Giù per balze e per dirupi.
Ed il teschio e il corno invitto,
     10Onde altier cozza e guerreggia,
     E soverchia ogni conflitto,
Vuo’, che là pender si veggia
     Sul Licéo, con questo scritto:
     Perchè mal guidò la greggia.


BENEDETTO VARCHI.


I1


Cinto d’edra le tempia intorno intorno
     Sovr ’un tirso appoggiato, allor che il Sole
     Spunta dal Ciel, dicea queste parole
     Il buon Damon di mille fiori adorno:
5A te, padre Lieo, consacro ed orno
     Di puri gigli e candide viole
     Questo capro, ch’ognor far tronche suole
     Tue sante viti or col dente or col corno.
Così detto, il terren tutto tremante

  1. A Bacco.