Pagina:Zecche e monete degli Abruzzi.djvu/83

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apertasi ivi la zecca, non già per regia concessione, ma sì per urgente bisogno.

I due pezzi di Chieti in argento, che pubblico sotto i n. 30 e 31, vanno contraddistinti dagli altri tutti che si coniarono negli Abruzzi in quei burrascosi giorni, per lo scudo aragonese che vi è effigiato, a testificare la devozione dei cittadini al loro sovrano. Il pregio della molta rarità, che dividono coi consimili di Atri, di Civitaducale e di Sora, ce li assicura battuti per servire a momentanee necessità, al cessar delle quali deggiono essersi ritirati dalla circolazione; il sistema monetario a cui appartengono, tanto diverso dal napoletano ma analogo ai pontificii, ci accusa il loro corso ristretto a’ paesi di confine tra il regno e gli stati della Chiesa. Ridonata la pace al reame, dovette stare a cuore di Ferdinando la uniformità della moneta ne’ suoi dominii, del che vedemmo esempii nella zecca dell’Aquila; alla quale uniformità intendendo quel re, vinta che ebbe la congiura dei baroni, obbligava Chieti, se mai vi si fosse aperta la zecca, a coniare quelle sole valute che si emettevano dalla officina di Napoli.

La prima delle due monete chietine è un doppio bolognino, che dall’un lato raffigura una croce patente attorniata dalla epigrafe vrb'.theatina: preceduta dallo scudo di Aragona incoronato; e dall’altro una figura di santo vescovo, che benedice colla destra o nella manca tiene stretto il pastorale, circondata dalla iscrizione ∞.iv∞tinvs:. Pesa soli acini 27, atteso qualche guasto negli esemplari, e si avvicina, come nel peso, così anche nel tipo e nella bontà, ai doppii bolognini di Matteo di Capua e di Civitaducale, nonchè ai contemporanei di Camerino. Havvene una varietà colle due s ritte, in luogo delle accosciate. San Giustino fu cittadino e vescovo, ed è protettore di Chieti.

La seconda è un bolognino, del peso di acini 16 1/2 sul cui averso leggiamo parimente vrb'.theatina. e nell’area una grande A fra quattro bisanti; sul rovescio .santvs ivst. e nel centro le ultime lettere invs, preceduta l’una e l’altra delle scritte dallo scudetto aragonese sormontato dalla corona. Ha