Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/131

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(1367-1368) pensieri 117

tore, anzi quale ingegno maggiore di Omero ebbe mai, non dirò la Grecia, ancorché sí feconda per sí gran tempo, ma il mondo? E tuttavia nessuno può riporre la perfetta formazione e il secol d’oro della lingua greca nel tempo e neppur nella lingua d’Omero (vedi, se vuoi, la lettera al Monti sulla Grecità del Frullone, in fine; Proposta ec., vol. II, parte 1, appendice). Quantunque la lingua greca sia molto piú formata in Omero, che non è l’italiana, massime in Dante; perché Dante fu quasi il primo scrittore italiano, Omero non fu né il primo scrittore, né il primo poeta greco. E la lingua greca architettata, siccome lingua veramente antica, sopra un piano assai piú naturale ec. del nostro, era capace di arrivare alla perfezione sua propria in molto meno tempo dell’italiana, ch’é pur lingua moderna e spetta, necessariamente, al genere moderno (22 luglio 1821). Vedi p. 1384, fine.


*   Quanti diversi gusti e giudizi negli stessi uomini circa la stessa bellezza delle donne! Lasciando da parte la passione di qualsivoglia sorta, fra gli uomini piú indifferenti, questi dirà: La tale è bellissima, quegli: È bella, quest’altro:  (1368) È passabile, quell’altro: Non mi piace, quell’altro: È brutta. Non si troverà una donna sola della cui bellezza o bruttezza tutti gli uomini convengono, se non altro sul piú e sul meno. Quanto piú discorda il giudizio delle donne! Cosí dico della bellezza degli uomini ec. Dov’é dunque il bello assoluto? Se neppur si può trovare dove par che la natura stessa l’insegni piú che in qualunque altro caso ec. (22 luglio 1821).


*    Che cosa è il polito e il sozzo, il mondo e l’immondo? Che opposizione, anzi che differenza assoluta possiamo trovare fra queste qualità contrarie? Sozzo è quello che dà noia ec., polito l’opposto. Bene, ma a quella specie, a quell’individuo dà noia una cosa, a