Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/151

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(1398-1399-1400) pensieri 137

bilimento di una scambievole relazione fra tutte le unità e le masse di unità ec., cioè, insomma, della ragione che fra noi e in tutti i popoli civili antichi e moderni è decupla, non solo fu aiutata dalla favella, ma non sarebbesi potuto stabilirla senza la favella.


*    Osservo che uno de’ principali vantaggi, anzi forse il solo, ma grande vantaggio del sistema di cifre numeriche dette arabiche, sopra quello delle cifre greche, ebraiche ec., ancor esso molto semplice e bello e bene immaginato, si è questo. Nelle cifre 10, 200, 3000 ec. le figure 1, 2, 3 esprimono ed indicano immediatamente la quantità delle diecine  (1399) o centinaia o migliaia espresse da dette cifre, e contenute nella quantità che significano. Ma non cosí le lettere greche ι€′, cioè 10, e σ€′, cioè 200, ovvero le ebraiche ו e ר, che significano le stesse cose. Bensí le cifre greche ,α ,β ,γ e le ebraiche גאׁׂ ,באׁׂ ,אׁׂ, cioè 1000, 2000, 3000, significano e danno subito e per se stesse a vedere o l’unità o la quantità delle migliaia. Il greco però in questo punto è piú semplice dell’ebreo.


*    Per la ragione per cui troviamo poca varietà nella fisonomia delle bestie d’una medesima specie ec., come ho detto altrove, accade che in una città forestiera, tutto al primo momento ci paia appresso a poco uniforme, e troviamo sempre proporzionatamente assai piú vario il paese a cui siamo avvezzi, ancorché uniformissimo, che qualunque altro; almeno ne’ primi giorni: onde non sappiamo distinguere le contrade ec. Massime se v’ha realmente qualche uniformità in quel nuovo paese, sebben però piú vario del nostro, ovvero s’egli è di una forma e di un gusto ec. assai differente dal nostrale, nel qual caso non ci troveremo mai bastante varietà, prima della lunga attenzione ed assuefazione.  (1400) Cosí ci accade nel