Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/172

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158 pensieri (1433-1434-1435)

loro sono della stessissima natura, e vengono dalle stesse cagioni (1° agosto 1821).  (1434)


*   Alla p. 1421, fine. Quest’abito è la principal fonte della miseria sí del mondo, per le verità ch’esso scuopre, sí dell’individuo. Ma la natura, la quale ha dato a tutti piú o meno la possibilità di contrarlo, mediante uno sviluppo e modificazione non naturale, delle facoltà e qualità naturali, ha pur dato a tutti i mezzi piú che sufficienti per non contrarlo; mezzi però che oggi son veramente inutili e insufficienti per molti (1° agosto 1821).


*    In uno stesso tempo e nazione, quegli prova un vivo senso di eleganza in tale o tal parola o metafora o frase o stile, perocché non v’é assuefatto; questi nessuno, per la contraria ragione. Una stessa persona, oggi prova gran gusto di eleganza in uno scrittore, che alquanto dopo, quand’egli s’é avvezzato ad altri scritti piú eleganti, non gli pare elegante per nulla, anzi forse inelegante. Cosí è accaduto a me, circa l’eleganza degli scrittori italiani. Cosí coll’assuefazione, e non altro, si forma il gusto, il quale come ci rende capaci di molti piaceri, che per l’addietro malgrado la presenza degli  (1435) stessi oggetti ec. non provavamo, cosí anche ci spoglia di molti altri che provavamo, e generalmente, o almeno bene spesso e sotto molti aspetti, ci rende piú difficili al piacere (1° agosto 1821).


*    Il piacere che si prova della purità della lingua in uno scrittore è un piacere fattizio, che non nasce se non dopo le regole e quando è piú difficile il conservare detta purità ed essa meno spontanea e naturale. I trecentisti ne se doutoient point di questo piacere ne’ loro scrittori, che sono il nostro modello a quello riguardo. E quegli scrittori non pensavano