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(1583-1584) pensieri 247

salità di una lingua. La letteratura può servire a introdurre i costumi e le opinioni ec. Senza ciò, la lingua per mezzo suo poco si propaga. E piuttosto rimangono alle altre lingue qualche voce spettante a qualche costume ec. ec. venuto di qua piú o meno anticamente che alla nostra letteratura (28 agosto 1821).


*    Nessuno vede piú degli altri, ma qualcuno osserva e combina piú degli altri. Quello che accade nelle scienze fisiche, accade nelle metafisiche e morali. In quelle e in queste una scoperta fatta si comunica e partecipa a chicchessia. Un ragionamento ben espresso e sviluppato, il quale conduca alle verità le piú remote dall’opinione e dalla cognizione comune, può subito essere inteso dallo stesso volgo. Ognuno può vedere da che uno ha veduto ec. ec (29 agosto 1821). Vedi p. 1767.


*    Moltissimi piaceri non son quasi piaceri se non a causa della speranza e intenzione che si ha di raccontarli. Tolta questa vi troveremmo un gran vuoto. Questa rende piacevoli le cose che non lo sono, anche le dispiacevoli ec. ec. Questi effetti però ponno riferirsi all’ambizione, al desiderio di parere interessante ec., non a quello di comunicare e dividere le proprie sensazioni.  (1584) (29 agosto 1821).


*    Le persone stesse che sono sensibili, suscettive d’entusiasmo ec., non lo sono sempre, o quando piú quando meno, secondo le circostanze, e anche secondo certi tempi alle volte periodici. Ora il sintoma del ritorno della sensibilità ec. o della maggior forza e frequenza abituale de’ suoi effetti è, si può dir, sempre, una scontentezza, una malinconia viva ed energica, un desiderio non si sa di che, una specie di disperazione che piace, una propensione ad una vita piú vitale, a sensazioni piú sensibili. Anzi la sensibilità e l’entusiasmo in tali ritorni non compariscono