Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/86

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72 pensieri (1299-1300-1301)

5o, La lingua latina cólta è incontrastabilmente meno varia, piú regolare, piú ordinata, piú perfetta della greca pur cólta. Facilmente si può vedere quanto ciò giovi e favorisca la ricerca della lingua latina incólta. Piú facilmente si vede, si trova, si cammina nell’ordine, che nel disordine. Aperta che vi siate nella lingua latina una strada, questa sola vi mena, e direttamente, alla scoperta d’infinite sue voci antiche. Le formazioni delle parole nella lingua latina, la fabbrica dei derivati e dei composti è per lo piú regolatissima, ordinatissima e uniforme  (1300) dentro ai limiti di ciascun genere. Trovato che abbiate e ben conosciuto un genere di derivati nel latino, tutti o quasi tutti in quel genere sono formati nello stesso preciso modo e secondo la stessa regola; da tutti si può rimontare egualmente alle radici. Vedete quello che abbiamo osservato dei continuativi e frequentativi; due generi di voci derivate, regolarissimamente ed uniformemente formate, da ciascuna delle quali si può egualmente salire alla voce originaria. Bene stabilito che sia il preciso modo di quella tal formazione, come abbiamo fatto, questa sola strada ci mena senza fatica a un larghissimo e ubertosissimo campo; anzi è quasi una porta che vi c’introduce immediatamente.

Non cosí accade per lo piú nella lingua greca, tanto piú varia, difforme da se stessa nelle sue formazioni ed in ogni altro genere di cose e senza pregiudizio, anzi con vantaggio, della bellezza, tanto meno regolare e corrispondente. Giacché sí la moltiplicità come la scarsezza delle regole non sono altro che irregolarità. L’una e l’altra dimostrano la copia e soprabbondanza delle eccezioni, le quali chi vuol ridurre a regola, moltiplica necessariamente le regole fuor di misura, chi non vuol dare in questo intoppo è necessario che stabilisca  (1301) poche e larghe regole, acciò possano lasciar luogo a molte differenze e