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(2436-2437-2438) pensieri 239

e disciplinate, sia nella vita civile, sia nelle dottrine e nella scienza delle cose e dell’uomo; e intorno a quelle che dall’esperienza e dall’uso della vita, della società e de’ casi umani non sono stati bastantemente ammaestrati ad uniformarsi col generale, né accostumati a quell’apatia e noncuranza di se stesso e di tutto il resto, che caratterizza il nostro secolo (9 maggio 1822).


*    Il mondo o la società umana, nello stato di egoismo (cioè di quella modificazione dell’amor proprio cosí chiamata) in cui si trova presentemente, si può rassomigliare al sistema  (2437) dell’aria, le cui colonne, come le chiamano i fisici, si premono l’une l’altre, ciascuna a tutto potere e per tutti i versi. Ma essendo le forze uguali e uguale l’uso delle medesime in ciascuna colonna, ne risulta l’equilibrio, e il sistema si mantiene mediante una legge che par distruttiva, cioè una legge di nemicizia scambievole continuamente esercitata da ciascuna colonna contro tutte e da tutte contro ciascuna.

Né piú né meno accade nel sistema della società presente, dove non ciascuna società o corpo o nazione, come presso gli antichi, ma ciascun uomo individuo continuamente preme a piú potere i suoi vicini, e per mezzo di esso i lontani da tutti i lati, e n’é ripremuto da’ vicini e da’ lontani a poter loro nella stessa forma.

Dal che risulta un equilibrio prodotto da una qualità distruttiva, cioè dall’odio e invidia e nemicizia scambievole di ciascun uomo contro tutti e contro ciascuno e dal perenne esercizio di queste passioni, cioè  (2438) insomma dell’amor proprio puro, in danno degli altri.

Con ciò resta spiegata una specie di fenomeno. Lo stato d’egoismo puro, e quindi di puro odio verso altrui, che ne segue essenzialmente, è lo stato natu-