Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/19

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14 pensieri (4093-4094)


*    Inconsideratus per non considerans, qui considerare non solet. Vedi Forcellini e Cicerone, de Divinatione, II, c. 27. Cosí consideratus nel senso contrario. Vedi Forcellini (23 maggio 1824, domenica).


*    Ciĕo cies cīvi cĭtum (diverso da cio iis īvi ītum)1 co’ suoi composti, aggiungasi ai verbi della seconda che hanno il perfetto in vi e il supino in itum breve, de’ quali altrove. E vedi il Forcellini in cieo, fine (27 maggio, festa dell’Ascensione, 1824).  (4094)


*    Periurus sembra esser contrazione di periuratus o peieratus che pur si trovano, benché in altro senso (per peiero si disse anche periero e periuro). Cosí iuratus, coniuratus ec. in sensi analoghi. Exanimus e inanimus debbono esser contrazioni di exanimatus e inanimatus, che pur si trovano. Similmente semianimus di un semianimatus, dal semplice animatus. Innumerus debb’esser contrazione di un innumeratus, dal semplice numeratus, con significato d’innumerabilis, come invictus per invincibilis e tanti altri simili, di cui altrove; e vedi il Forcellini in illaudatus. Queste contrazioni aggiungansi al detto d’inopinus, necopinus ec., dove si prova che anche in latino vi fu il costume di contrarre il participio della prima colla detrazione delle lettere at, costume frequentatissimo nell’italiano anche in voci per niente latine di origine (27-28 maggio 1824).


*    Non solo gli antichi avevano tanto alta idea della natura umana che la stimavano poco inferiore alla divina, come ho detto altrove, parlando de’ semidei, ma credevano ancora le anime nostre parenti, emanazioni, parti della divinità, divine esse stesse, e quasi dee (τὸ ἐν ἡμῖν θεῖον). Della quale opinione non già volgare, anzi propria de’ filosofi, e questi molti e

  1. Neo, nes, nevi, netum.