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zola

to mi parve promettere. La disgrazia è che non tutti qui sono del mio parere... Siete avvisata, non è vero? Non mi fate dunque bugiardo.

La trattava da bambina, con piú compassione che bontà; sentiva, per cosí dire, in quella ragazza, povera e inesperta, crescere la donna che può far girar la testa; e la sua curiosità di uomo galante si svegliava. Ma lei, essendole, mentre il Mouret le parlava, caduti gli occhi sul ritratto della Hédouin, di cui il bel volto regolare sorrideva gravemente dalla cornice dorata, si sentí ripresa da un brivido, sebbene le parole di lui fossero benevole. Era quella la signora morta, che il quartiere accusava lui di avere uccisa, per fondare la casa sul sangue delle sue vene.

Il Mouret seguitava a parlare.

— Andate! — disse finalmente, mettendosi a scrivere e riprendendo la penna.

Se n’andò, e nel corridoio dette un sospirone, come se le levassero un gran peso di dosso.

Da quel giorno Dionisia mostrò che gran cuore avesse. Sotto i rari sfoghi del sentimento v’era in lei la ragione sempre sveglia e presente, v’era il coraggio d’una creatura debole e sola, che gaiamente si ostina nel dovere imposto a se stessa. Faceva poco rumore, ma andava diritta innanzi, al suo scopo, con una invincibile dolcezza, sorpassando tutti gli ostacoli: e ciò faceva semplicemente, naturalmente, perché quella era l’indole sua; il viso di bambina quieta passava e trionfava in mezzo alle ire, le gracili mani acquistavano a poco a poco la forza dell’acciaio.

Da principio ebbe a superare le terribili fatiche della sezione. I mucchi dei vestiti le spezza-


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