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da questo, che le ragazze della «biancheria» erano vestite di lana, quelle delle «confezioni» erano vestite di seta; ma le prime parlavano delle vicine con certe smorfie da ragazze per bene che si scandalizzano, e i fatti davano loro un po’ di ragione, perché era stato notato che la seta esercitava maligni influssi sui costumi delle ragazze addette alle «confezioni». Clara era di continuo vilipesa per il branco dei suoi amanti; a Margherita rinfacciavano il famoso bambino; alla signora Frédéric le passioncelle nascoste. É tutto questo per colpa di Dionisia!

— Signorine, non tante parolacce! si frenino un po’! — diceva la signora Aurelia con la sua aria da imperatrice, in mezzo alle ire scatenate dal suo piccolo popolo. — Facciano vedere che sono ben educate!

In fondo, preferiva non occuparsene. Le ragazze, confessava lei un giorno al Mouret che glielo domandava, non valgono piú l’una che l’altra. Ma a un tratto si accese anche lei, quando il Bourdoncle le disse di aver trovato nel sotterraneo il suo figliuolo mentre stava per abbracciare una della «biancheria», quella ragazza cui il giovane passava i biglietti. Un vero orrore! E lei accusò apertamente la «biancheria » d’aver teso un tranello per farvi cascare Alberto. Sicuro, la trama l’avevano ideata contro lei; cercavano disonorare lei, rovinando un ragazzo senza esperienza, perché s’erano accorte che sulla sua sezione non c’era nulla da ridire. Ma tutto quello scalpore lo faceva per imbrogliare le cose; non s’illudeva sul conto del figliuolo, sapendolo capace di quello e d’altro.

Ci fu un momento che l’affare si temé divenisse grave, trovandovisi immischiato il Mignot,


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