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zola

sene. — La flanella è la stessa; anzi, forse quella là è un po’ più forte.

E la discussione si accese. Il Baudu, col sangue alla testa, doveva fare un grande sforzo per continuare a sorridere. La sua ira contro il Paradiso gli restava in gola.

— Insomma, — disse alla fine la signora — bisogna che mi trattiate meglio; se no, andrò anch’io di faccia.

A queste parole il negoziante perse la testa e gridò, scosso da uno scoppio di collera:

— E lei vada di faccia!

Ella si alzò offesa, e se n’andò, senza nemmeno voltarsi, rispondendo:

— Guardi, la servo subito.

Rimasero tutti atterriti dalla violenza del Baudu; egli stesso tremava, sbalordito da ciò che aveva detto. Quelle parole gli erano scappate di bocca, senza ch’egli volesse, nella esplosione di un rancore lungamente nutrito. Ed ora i suoi, immobili, spaventati, seguivano con lo sguardo la Bourdelais che attraversava la strada. Pareva loro che si portasse via con sé la fortuna. Allorché col suo passo tranquillo ella entrò nel portone del Paradiso, quando la videro là perdersi tra la gente, sentirono quasi uno strappo nell’anima.

— Un’altra che ci portano via! — mormorò il vecchio.

Poi, volgendosi a Dionisia della quale sapeva già i nuovi impegni:

— Anche te, t’hanno riacchiappata... Non per questo me la piglierò. Hanno i quattrini; sono piú forti.

Dionisia, sperando che Genoveffa non avesse


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